Usare uno strumento spessissimo associato all’incapacità di comunicare, di socializzare dei giovani, per farne, al contrario, un veicolo di condivisione, contatto umano, amicizia.

Usare i videogames (quelli vintage) per avvicinare e non per isolare.

Idea brillante e solo all’apparenza impossibile, quella di 5 ragazzi pordenonesi che hanno dato vita al Naonian Retrogaming Society, prima pietra della ennesima iniziativa dell’attivissima Associazione Torre, gruppo che sta rivitalizzando il noto e popoloso quartiere pordenonese.

Michele Barbisin, Luca Nespolon, Ivan Camarotto, Massimiliano Favaro e Andrea Mattiazz hanno concretizzato la loro idea di fondare un club per gli amanti dei videogiochi d’annata confluendo nell’Associazione.

Dall’apertura, un paio di settimane fa, sono già un’80ina, i nuovi soci che si sono avvicinati all’idea.

C’è più della sola passione per videogames che ormai non si usano più (alcuni risalgono agli ultimi anni ’70, primissimi ’80). C’è l’idea di giocare insieme, non soli davanti allo schermo e per questo una branchia della N.R.S. si occupa anche dei cari, ancor più vecchi giochi da tavolo. Tutto sommato, sopravvissuti all’era elettronica.

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Sempre per sviluppare il concetto di fare insieme, alcune consolle sono state costruite dai soci. Magari non bellissime alla vista, rudimentali, ma consentono sempre e solo giochi di gruppo. Insomma, di socializzare e stringere amicizie, oltre che di imparare qualcosa di molto pratico.

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Concetti che i 5 fondatori ripropongono anche in altre iniziative. Curiosissima quella del Tetris a coppie. Tutti ricordiamo il gioco dei mattoncini sagomati che cadono e vanno sistemati ordinatamente. Ebbene, nella loro versione, chi impugnava i comandi non vedeva i pezzi scendere e veniva guidato da un secondo giocatore. Molto difficile, ma molto collaborativo.

Non manca una certa sensibilità ai 5 ragazzi pordenonesi che hanno accolto nelle loro fila anche giovani problematici, riuscendo a risvegliare in loro la voglia di fare e di inserirsi. In futuro puntano ad allargarsi anche ai più sfortunati, ai portatori di handicap, così che abbiano a loro volta un luogo di aggregazione capace di regalare un po’ di calore umano.

Calore che pare si stia trasmettendo non solo ai più giovani, che magari quei videogames datati non li conoscono, ma anche la generazione dei “trenta” e più di qualche papà felicissimo di condividere i games dei suoi anni e riscoprire perdute abilità.

La Naonian Retrogaming Society ha raccolto, nella nuova sede di Via General Cantore, in pratica nella vecchia farmacia della piazza di Torre, televisori, consolle e giochi talvolta tutt’altro che facili da reperire e spesso anche costosi.

Il mercato dei videogames vintage è in forte espansione e non mancano pezzi che stanno acquisendo valore: ci sono edizioni di consolle che arrivano anche al migliaio di euro. Di certo, dove i 5 riescano a procurarsi il tutto, ce l’hanno detto chiaramente, non è segreto che intendano diffondere.

Di pubblico dominio invece sono gli orari del club, se vi è venuta voglia di una partitina a qualche vecchio gioco della vostra gioventù: la N.R.S. è aperta il lunedì dalle 20 e il venerdì dalle 20.30, ma c’è allo studio anche una terza possibilità nel week end.

Naonian Retrogaming Society si è presentata ufficialmente ieri sera, con una conferenza stampa tenutasi nella sede dell’Associazione Torre, cui ha partecipato anche l’Assessore Comunale Emanuele Loperfido che ha rimarcato il positivo fermento che vive il quartiere da un paio d’anni a questa parte.

In primo piano: Alessandro Moro di Bcc, la Pres.ssa Bruna Grizzo; l’Assessore comunale Loperfido e il Dott. Carlo Francescutti. I giovani nella foto sono 4 dei 5 fondatori della N.R.S.

Loperfido ha anche voluto sottolineare come il quartiere si sia visto confermare di recente lo sperimentale mercato a Km zero. Di certo, ha concluso, l’iniziativa dell’Associazione Torre troverà il sostegno dell’Amministrazione comunale.

Alla conferenza stampa hanno partecipato anche Alessandro Moro del Gruppo Giovani della Banca Bcc, da sempre molto vicina alle iniziative dell’Associazione e il Dott. Carlo Francescutti che alla Aas5 Friuli Occidentale si occupa di inclusione sociale ed è inoltre membro della Fondazione Well Fare di Pordenone.

Gli onori di casa sono stati fatti dalla Presidentessa di Associazione Torre Bruna Grizzo e dal vice Giorgio Scanu.

Alessandro Moro, Bruna Grizzo e Emanuele Loperfido